ponedeljek, 20. marec 2017

Tracce della centuriazione romana sul Carso

All'avvenuta conquista di un territorio, i Romani dividevano le terre agricole in tre parti. Una parte di territorio spettava allo stato, una seconda parte spettava ai veterani, mentre la terza veniva lasciata ai vinti. 

Il metodo di parcellamento usato veniva chiamato centuriazione e consisteva nella divisione del territorio in appezzamenti quadrati chiamati centuria. Le centurie misuravano circa 710 m (20 actus) di lato e corrispondevano a circa sessanta ettari odierni.

La suddivisione della terra in parcelle regolari si praticava tirando da un punto di partenza prestabilito (il così detto umbilicus) due direttrici perpendicolari l’una sull'altra (i cosi detti decumanus maximus e cardo maximus). Parallelamente alle due direttrici principali veniva quindi tracciata nel territorio prescelto un’intera rete. I tracciati di direzione est-ovest si chiamavano decumani, quelli di direzione nord-sud invece cardi.


Bisogna tener conto che la centuriazione non era una "semplice suddivisione" del terreno, ma anche un'opera ingegneristica, idraulica e civile che comprendeva anche strade, canali, etc.

La centuriazione romana nella parte meridionale dell’Istria e tuttora ben riconoscibile nelle mappe catastali e nelle carte topografiche. I resti sono specialmente riconoscibili delle vicinanze di Pola, dove viaggiando in auto/bici certe volte si fanno delle brusche svolte ad angolo retto proprio perché le strade attuali seguono i canali e le strade risultanti dalla centuriazione.

Proprio queste traccie ancora molto evidenti dell'antica centuriazione hanno consentito allo storico triestino Pietro Kandler di stabilire già alla meta del diciannovesimo secolo l'esatta posizione dei cardi e dei decumani che dividevano agro polesino.


Per quanto riguarda il Carso, la situazione concernente l'antica centuriazione appare ancora poco chiara, poiché questo modello di parcellamento e stato molto probabilmente abbandonato relativamente in breve tempo dopo la dissoluzione del Impero. La centuriazione è infatti poco adatta a un territorio come quello del Carso poiché essa segue rigorosamente la propria logica rettilinea e perpendicolare senza curarsi delle peculiarità del territorio quali la presenza di doline, rupi, etc. Da questo punto di vista la centuriazione differisce sia dalla suddivisione preistorica che quella moderna.

Le prime costatazioni sull'effettiva presenza della centuriazione sul Carso sono molto recenti. Nel suo saggio uscito all'inizio di marzo 2017 ed intitolato “Sledovi rimske zemljiške razdelitve na Krasu” lo storico Dimitrij Mlekuž, illustra, grazie all'utilizzo della tecnologia di ricerca LIDAR e al lavoro sul terreno, la persistenza di tracce dell’antica centuriazione romana sul Carso.

Nel accettare i risultati presentati c’è comunque bisogno di una sana dose di prudenza. Il ricercatore ha infatti sviluppato il proprio modello basandosi su soli 12 km di tracce identificate in tre aree distinte della parte slovena del Carso. Nonostante ciò i risultati fino ad ora ottenuti possono essere considerati una solida base di partenza per future ricerche.

Ricostruzione grafica della centuriazione sul Carso

La freccia sull'immagine LIDAR indica una linea di suddivisione (i resti semisepolti di un muretto a secco, utilizzato a tal scopo).

Tracce della centuriazione fino ad ora identificate grazie alla tecnologia LIDAR.


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