sreda, 6. november 2019

Punjert, castello »perduto« dell'alta val Rosandra


La val Rosandra è stata abitata fin dalla Preistoria, ma solo al periodo Protostorico risale la costruzione delle prime opere fortificate, attività che e proseguita ininterrottamente praticamente fino ai giorni nostri.

Se ristringiamo il campo al solo medio evo, posiamo cosi trovare nella valle i relativamente noti resti del castello di Moccò, del tabor di Draga e del castello di Vichimberch. A suo tempo esisteva anche una muda fortificata a Klanec, della quale però non si trovano più resti visibili.

Soffermiamoci un attimo sul castello di Vichimberch. Esso sorge sulla sommità del Žerjalski vrh (quota 390) e risale alla metà del XIII secolo, quando su autorizzazione del vescovo di Trieste fu costruito sul suolo triestino dal ministeriale goriziano Almerico di Carsperch. Il castello ebbe vita breve poiché venne distrutto dalle milizie triestine già nel 1361.

Pochi invece sanno, che sul colle Punjert (circa 450 m a SE di Vichimberch) si trovano i resti di una fortificazione molto più misteriosa. Il sito e stato notato dall'archeologo M. Župančič negli anni ’80 e segnalato all'Istituto per la tutela del patrimonio culturale della Repubblica di Slovenia, che applicò al sito e alla zona circostante il regime di tutela archeologica. A Punjert venne assegnato il numero di registro 16010. La descrizione disponibile e estremamente sintetica, quanto interessante e suscettibile di ulteriori indagini: “fortificazione medievale di piccole dimensioni con fossato difensivo ben visibile. Datazione: Medio Evo.” Nessun scavo o altra indagine invasiva venne o è stata svolta.

La posizione di Punjert e segnata col rombo rosso

L'associazione LIMES ha quindi deciso di operare sul sito con metodi non invasivi. La finalità era di capire se sul poggio denominato Punjert, circondato da un fossato di chiara origine artificiale, ci fosse stata un’opera fortificata, di quale probabile epoca, con quale funzione e, possibilmente, creare un rendering grafico della costruzione.

I rilievi topografici, oltre ad accertare la presenza del fossato e la presenza di alcune discontinuità sulla superficie pianeggiante del plateau, non hanno dato ulteriori risultati. Si è deciso quindi di procedere ad un’analisi della cartografia disponibile oltre, naturalmente, ad un’attenta ricerca bibliografica, ma senza nessun esito.

L’utilità del Lidar (Light Detection and Ranging) nel caso del sito di Punjert è emblematica: l’osservazione tradizionale dal cielo, per mezzo di foto aeree e satellitari non dava alcuna informazione di qualche importanza, mentre grazie al sistema Lidar si può vedere che il fossato (di lunghezza di circa 130 m) è di forma irregolare, mentre sul plateau si può intuire la presenza di una struttura grossomodo rettangolare della dimensione di circa 20 x 15 m.

Immagine Lidar del sito di Punjert

In considerazione di questi importanti indizi, nella ragionevole speranza che il terreno del plateau potesse celare ancora i tratti inferiori delle murature, si è deciso di procedere ad un rilievo georadar (GPR– Ground Penetrating Radar). Lo scopo era quello di analizzare il terreno per l’eventuale localizzazioni di strutture sepolte di possibile interesse archeologico.

L’indagine georadar nel sito ha confermato la presenza di strutture sepolte interpretate come porzioni di opere murarie. Queste strutture presentano una continuità (linearità) e sono di forme e dimensioni diverse. Dai rilievi si può notare che i resti delle strutture murarie hanno uno spessore poco inferiore al metro, ad eccezione del muro trasversale, posizionato a circa 2/3 della lunghezza del plateau che, con ogni probabilità, è congruente con il modesto “gradino” percettibile sul terreno. Considerato il maggior spessore di queste ultime strutture murarie, che arrivano a circa 1,5 m, e il loro posizionamento, si presume, con sufficiente certezza, che siano i resti di una torre di difesa.

Uno dei profili GPR con indicate le anomalie create da una struttura muraria sepolta

Dai risultati delle ricerche ci portano a credere che Punjert nasconda nel sottosuolo i resti di un piccolo castello medioevale. Probabilmente si trattava di una modesta fortificazione con una semplice cortina muraria (forse parzialmente lignea) e torre (semi)centrale difensiva. Punjert nel passato aveva una buona posizione strategica dalla quale poteva controllare le vie di traffico a quei tempi presenti nell'alta val Rosandra. Trattasi quindi di una fortificazione, che ha probabilmente difeso l’ex percorso che da Trieste, attraverso la val Rosandra, proseguiva lungo la linea di minima pendenza verso Mihele e Beka.

Ricostruzione grafica (ipotetica) di Punjert

In conclusione osiamo formulare tre ipotesi sull'origine e la datazione di Punjert. La prima vede una datazione del sito intorno all'anno 1000, quando sul Carso i Weimar fecero costruire una prima serie di fortificazioni, da cui ne consegue che Punjert fosse già stato distrutto o abbandonato già prima del XIII secolo, quando fu costruito il castello di Vichimberch. Data l’assenza di resti e tracce murarie in superficie, è molto probabile, seguendo tale ipotesi, che Vichimberch fosse stato costruito, almeno in parte, utilizzando i materiali di Punjert, poiché queste due località sono relativamente vicine e ben collegate tra loro. Secondo la seconda ipotesi Punjert darebbe stato il “campo” temporaneo delle milizie triestine, durante l’assalto del castello di Vichimberch. Questa tesi appare poco sostenibile, in considerazione della distanza dal castello target e dalla sua posizione, opposta alla probabile provenienza delle milizie triestine. Secondo la terza ipotesi, che appare quella più plausibile, Punjert sarebbe stato un propugnacolo, i.e. una fortificazione avanzata destinata ad implementarne la resa bellica del castello di Vichimberch e quindi ad esso coevo.

Si auspica che in un prossimo futuro si possa procedere ad una serie di indagini invasive che possano, sperabilmente, render più chiara l’origine di tale castello “perduto” nell'alta val Rosandra.

Per saperne di più:
Sapač, I. (2011) Grajske stavbe v zahodni Sloveniji: Kras in Primorje. Ljubljana: Viharnik.

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