četrtek, 23. november 2017

Il ciglione carsico come visto nel 1535 da Franco Cappi

L'archivio di stato di Venezia conserva una interessante mappa del ciglione carsico, risalente al 1535 (ASV. DRI, f. 19/1). Anche se il disegno non segue le regole della cartografia moderna e la prospettiva risulta parecchio approssimativa, esso rappresenta, nonostante ciò, un documento estremamente prezioso poiché mostra la distribuzione degli abitati, la posizione di chiese e fortificazioni ormai scomparse, i tracciati delle antiche vie di comunicazione e la posizione del confine tra l'Austria e la Repubblica di Venezia all'inizio del XVI secolo. La carta è interessante anche dal punto di vista naturalistico: l’'autore infatti dedica molta attenzione ai fenomeni naturali caratteristici delle zone carsiche.



Segmento 1 - Klanec
Sul disegno si può notare la vecchia dogana di Klanec (B), che viene menzionata nei documenti ufficiali già nel XIV secolo. Ai tempi di Cappi la dogana aveva sede in una torre, stabilmente presidiata, posta sul ciglio della strada principale cosicché i traffici in transito non avessero la possibilità di evitarla.

B – Torre di Clanaz, muda posta sopra la strada maistra ove li cavali che vengono d'Alemagna sono astreti di pasar et vista continue guardie.

La dogana fu successivamente ampliata e divenne persino la sede di una famiglia nobile locale. In un disegno di Valvasor risalente a circa 150 anni dopo la mappa di Cappi si può vedere che la dogana nel tempo assunse la forma di un vero e proprio piccolo castello. 


Lo stabile fu abbandonato a meta del XVIII secolo. Oggi non ne rimane nessuna traccia.


Segmento 2 – Kastelec e castello di San Servolo
La mappa di Cappi contiene anche indicazioni sui cambiamenti idrogeologici avvenuti nell'area del ciglione carsico nei ultimi 500 anni. L'autore cosi documenta che nelle vicinanze di Kastelec (Castelaz) un tempo sgorgava un torrente che poi formava un lago (A).

A - Fontana d'aqua viva che scaturisse da un monte austriaco et forma un lago sul confin di Gabroviza di gran comodo ali abitanti circonvicini.

Al giorno d'oggi in quella zona non ci sono né acque correnti in superficie degne di nota né tanto meno vi e presente qualcosa che assomigli ad un lago. Tenendo conto della distanza dai centri abitati e la configurazione del terreno ipotizziamo che il lago si trovasse nella Kastelska vala e che il torrente sgorgasse sotto il monte Kras. Questa ipotesi viene ulteriormente avvalorata dalla tradizione orale. Come abbiamo già riportato in questo blog a Ospo si racconta di un lago che si forma nella vallata sotto Kastelc e di acqua che trabocca riversandosi in un canalone tra la Mišja Peč e Gabrovizza.


Segmento 3 – Osp
L'autore dedica molta attenzione a Osp e alla zona circostante. Descrive la grotta fortificata che sorge sopra il paese (C) nella quale si rifugiavano gli abitanti in tempo di guerra e l'effimero Rio Ospo (D) che sgorgava dalla grotta e durante il suo corso verso il mare passava attraverso le saline di Muggia, delle quali oggi rimane solamente il ricordo.

C – Grota d'Ospo nela quale al'ocorenze di guera li abitanti circonvicini si sono in gran numero salvati per esser per se stessa forte.
D – Fiume seccha che scaturisse di deta grotta et pasando per mez le saline di Muia sboca in mare.

Anche questo segmento di mappa ci porta a constatare gli avvenuti mutamenti del quadro idrogeologico nell'area del ciglione carsico. Nei pressi di Tinjan (Antignan) la mappa infatti segnala la presenza di una sorgente indicata con il termine "aqua viva", il che ci fa supporre che si trattasse di un corso d'acqua stabile di notevoli dimensioni. Oggi in quella zona non vi è presente nessun corso d'acqua degno di nota. Tenendo in conto la distanza dal paese e la configurazione del terreno tendiamo a supporre che si trattasse di quello che è oggi noto con il nome di Globoki potok o in alternativa del Tinjanski potok.

Sulla mappa è segnato in modo molto marcato anche il paese di Rožar (Rosarol-Rosario), che era a quei tempi solidamente fortificato e faceva parte della serie di fortini destinati al presidio del confine tra Austria e Repubblica di Venezia. Il fortilizio eretto intorno alla chiesa del paese serviva anche come tabor durante le incursioni turche.

Come curiosità segnaliamo che la mappa non riporta la presenza del piccolo abitato di Zased (Xaxid) tra Prebeneg (Prebenico) e Osp (da non confondere con il quasi omonimo Zazid/Sasseto nell'alta valle del Risano). Di Zased abbiamo già parlato in altre occasioni. Interessante notare è che nel punto dove la carta, risalente al XVII secolo, mostra la sua posizione in prossimità del confine, questa mappa di circa 100 anni più vecchia indica solo la presenza di una chiesa, senza indicazione del nome, che perciò ipotizziamo allora già abbandonata.


Segmento 4 – Intorno a Črni Kal 
Cappi non omette di menzionare anche altri tipici fenomeni carsici. Cosi ci spiega che nei pressi della chiesa dedicata a Santa Maria delle nevi, vicino a Černotiče (Cernotich), eretta nel bel mezzo di uno dei castellieri meglio conservati dell'Istria slovena, il confine passa di fianco a una grotta (E) e a una foiba (F). 

E – Grota con ferro di cavalo che forma confin
F – Foiba cernaiana che forma confin 

Il commento riguardante la grotta è decisamente particolare e non appare chiaro se si tratti del nome della grotta stessa o se il ferro di cavallo menzionato fosse reale e servisse a contraddistinguere/marcare una grotta. Inoltre non si può capire di quale grotta (e foiba) si tratti poiché in quella zona ne sono state evidenziate un gran numero. Per una strana coincidenza, tra le grotte censite, esiste anche una denominata Jama podkovnjakov (Grotta dei ferri di cavallo), che però presumibilmente deve il suo nome ai pipistrelli, cioè al ferro di cavallo minore (Rhinolophus hipposideros) e/o al ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum).

L'autore infine segnala anche la presenza di un ulteriore fenomeno carsico – un fiume che scompare nel sottosuolo, che a suo tempo sgorgava sotto il paese di Črni Kal (Cernikal – San Sergio) e scompariva nei pressi della oggi distrutta chiesa di Santa Cecilia vicino a Loka (Lonche). Al giorno d'oggi in quella zona a parte pochi torrenti che si riempiono di acqua in caso di abbondanti precipitazioni, non esistono corsi d'acqua superficiali: ciò rappresenta un'ulteriore prova dei mutamenti idrogeologici di quel territorio nel corso dei secoli.

La mappa mette inoltre in bella evidenza il castelletto sopra Črni Kal e riporta anche la presenza di un fortilizio che, a suo tempo, sovrastava il paese di Loka. Si trattava di una torre fortificata simile a quella di Podpeč e che come Rožar faceva parte della serie di fortificazioni di frontiera, ormai quasi del tutto dimenticate. I suoi resti erano ancora ben visibili alla fine del XIX secolo, mentre al giorno d'oggi l'unica cosa che rimane di lei è un toponimo – Za gradom (Dietro il castello).


Fonti:
Darko Darovec (ed.), Stari krajepisi Istre, Koper, 1999, p. 99
Igor Sapač, Gradovi, utrdbe, dvorci, vile v Slovenskem primorju in v bližnji soseščini, 2014
Igor Sapač, Grajske stavbe v zahodni Sloveniji. Kras in Primorje, 2011

Kraški rob, kot ga je videl Franco Cappi leta 1535

Državni arhiv v Benetkah hrani zanimiv zemljevid Kraškega roba iz leta 1535 (ASV. DRI, f. 19/1). Kljub temu, da le-ta ne sledi modernim kartografskim pravilom in da je perspektiva precej popačena, gre za dragocen dokument, ki prikazuje poselitev območja v tistem obdobju, lego danes izginulih cerkva in utrdb, potek starih cest ter potek meje med Avstrijo in Beneško republiko. Zemljevid je zanimiv tudi zato, ker avtor posveča veliko pozornost nevsakdanjim naravnim pojavom.



Segment 1 - Klanec
Na risbi lahko na primer vidimo staro mitnico v Klancu (B), ki se v pisnih virih prvič omenja že v 15. stoletju. V Cappijevem času je bil to stalno zastražen stolp tik ob glavni cesti, ki se mu ni bilo mogoče izogniti. 

B – Stolp v Klancu, mitnica katera nad glavno cesto stoji in koder mimo konji kateri z Nemškega prihajajo iti so prisiljeni vpričo stalne straže.

Kasneje so objekt razširili, saj se vanj vselila lokalna plemiška družina. Približno 150 let mlajša Valvazorjeva skica tako mitnico upodablja kot majhen grad. 


Mitnica je bila opuščena sredi 18. stoletja, danes pa ni o njej ostala nobena sled.


Segment 2 – Kastelec in Grad Socerb
Cappijev zemljevid tudi nakazuje, da je v zadnjih 500 letih na Kraškem robu verjetno prišlo do precejšnjih hidrogeoloških sprememb. Avtor je tako zabeležil, da je v bližini Kastelca (Castelaz) izpod hriba izviral potok, ki je nato tvoril jezero (A).

A – Vir žive vode, katera iz avstrijskega hriba izvira inu na meji pri Gabrovici jezero dela, katero bližnjemu življu jako v prid je.

Danes ni tistem območju nobenega omembe vrednega stalnega vodnega vira, kaj šele, da bi tam bilo kakšno jezero. Glede na razdaljo od naselij in konfiguracijo terena domnevamo, da je jezero najverjetneje ležalo na območju Kastelske vale in da je potok izviral izpod hriba Kras. To hipotezo potrjuje tudi ustno izročilo. Kot smo namreč že pisali v tem blogu, v Ospu pripovedujejo, da včasih v bližini Kastelca nastane jezero. Ko se jezero napolni do vrha, se začne voda prelivati in dreti po žlebu med Mišjo pečjo in Gabrovico.


Segment 3 - Osp
Avtor namenja veliko pozornosti Ospu in okolici. Opiše utrjeno Osapsko jamo (C), kamor so se zatekali domačini v primeru vojne, in presihajočo Osapsko reko (D), ki izvira iz Osapske jame in se pri že davno opuščenih solinah v bližini Milj izliva v morje.

C – Jako trdna Osapska jama v katero se je ob priliki vojne bližnji živelj zatekal inu je tako mnogoštevilna življenja otela.
D – Suha reka katera iz jame izvira inu po sredi miljskih solin v morje se izteče.

Tudi ta del zemljevida nakazuje na spremembe v hidrogeološki situaciji na območju Kraškega roba. V bližini Tinjana (Antignan) je vrisan močan izvir za katerega bi glede na oznako "aqua viva" (t.j. živa voda) lahko upravičeno domnevali, da ni bil presihajoč. Danes ni na tem področju nobene omembe vredne površinske tekoče vode. Glede na razdaljo od vasi in konfiguracijo terena lahko ugibamo, da bi lahko šlo ali za Globoki potok ali pa za Tinjanski potok.

Na zemljevidu je markantno upodobljena tudi vasica Rožar (Rosarol), ki je bila takrat močno utrjena in je sodila v sklop utrdb ob beneško-avstrijski meji. Srednjeveška vaška utrdba okoli cerkve sv. Jurija je služila tudi kot protiturški tabor.

Kot zanimivost naj omenimo, da zemljevid med Prebenegom in Ospom ne beleži prisotnosti vasi Zased (ob reki Rižani se nahaja vas s podobnim imenom, t.j. Zazid), ki smo jo v preteklosti na tem blogu že obravnavali. Je pa na risbi tik ob meji in na približnem mestu, kjer zemljevid iz 17. pravi, da je tam nekoč stala vas, nakazana cerkvica, ki pa je brez imena, kar bi lahko nakazovalo na to, da je zapuščena.


Segment 4 – Okolica Črnega Kala
Cappi ne pozabi opozoriti tudi na značilne kraške pojave. Tako na primer zabeleži, da v bližini cerkve Marije Snežne, ki sicer stoji znotraj enega najbolje ohranjenih gradišč v Slovenski Istri, meja med Avstrijo in Beneško republiko poteka v neposredni bližini jame (E) in brezna (F).

E – Jama s podkvijo, katera tvori mejo
F – Černotiško brezno, katera tvori mejo

Opomba glede jame je precej nenavadna in ni jasno če gre za ime jame ali pa je bila jama na kakšen način označena s podkvijo. Tudi ni povsem jasno za katero jamo točno gre, saj jih je na tistem koncu evidentiranih kar lepo število. Glede na ime bi lahko ugibali, da gre za Jamo podkovnjakov, ki pa je najverjetneje dobila ime po netopirjih, t.j. po malem podkovnjaku (Rhinolophus hipposideros) in/ali velikem podkovnjaku (Rhinolophus ferrumequinum).

Avtor je zabeležil prisotnost še enega značilnega kraškega pojava – reke ponikalnice, ki je nekoč izvirala nekje pod Črnim Kalom (Cernikal) in ponikala v bližini danes izginule cerkve svete Cecilije pri Loki (Lonch). Danes na tem območju razen hudourniških potočkov, ki se napolnijo z vodo le v času večjih deževij, ni površinskih tekočih voda. To je dodaten dokaz, da so se od nastanka zemljevida hidrogeološke razmere na obravnavanem področju precej spremenile.

Na zemljevidu je upodobljena tudi utrdba, ki je nekoč stala nad vasjo Loka. Šlo je za obrambni stolp podoben podpeškemu, ki je sodil v sklop utrdb ob beneško - avstrijski meji. Konec 19. stoletja so bile razvaline še vidne, danes pa na njegovo prisotnost spominja samo še toponim Za gradom.


Viri:
Darko Darovec (ur.), Stari krajepisi Istre, Koper, 1999, str. 99
Igor Sapač, Gradovi, utrdbe, dvorci, vile v Slovenskem primorju in v bližnji soseščini, 2014
Igor Sapač, Grajske stavbe v zahodni Sloveniji. Kras in Primorje, 2011